“Il futuro è nelle nostre mani”, AgevolanDay 2018: a Saronno la festa dei ragazzi “fuori famiglia”
Sabato 23 Giugno al Villaggio SOS di Saronno si sono riuniti circa 140 ragazzi in comunità o affido per AgevolanDay 2018 un evento ludico- sportivo, unico nel suo genere, dedicato ai giovani che crescono “fuori famiglia”, promosso dall’associazione Agevolando che, giunto alla sua nona edizione, quest’anno ha scelto come base la Lombardia.
Ragazzi ed educatori per l’intera giornata si sono cimentati in tornei di calcio, pallavolo e biliardino; per gli anti-sportivi, grazie alla presenza di Street Arts Academy sono stati proposti ai ragazzi laboratori di musica rap, djing e graffiti mettendo cosi in gioco la loro creatività.
I ragazzi di Kayrós erano presenti con la squadra di calcio al completo ed una novità la coppia del biliardino don Claudio e Daniel.
AC Kayrós ha vinto il torneo di calcio di questa edizione di AgevolanDay, gli altri premi vinti sono stati:
- Daniel Zaccaro– Miglior giocatore del torneo
- Buba Mass – Miglior portiere
- David Falconi – Premio Fair play
- Don Claudio e Daniel vincitori del torneo di biliardino.
Una giornata molto ben organizzata al centro della quale c’erano loro, i ragazzi, con la loro semplicità nel fare amicizia, sorridere insieme, abbracciarsi per la felicità dell’essere parte di un così bel progetto.
Per conoscere meglio Agevolando abbiamo fatto qualche domanda a Silvia Sanchini una delle responsabili e grande amica di Kayrós.
Silvia, tu sei una delle responsabili dell’Associazione Agevolando, raccontaci cosa fate, qual è la vostra mission.
Agevolando nasce dall’intuizione di Federico Zullo, oggi presidente dell’associazione. Federico insieme a un gruppo di giovani che, come lui, avevano vissuto parte della loro infanzia e adolescenza “fuori famiglia” sentiva l’esigenza di fare qualcosa per altri ragazzi che stavano vivendo la sua stessa esperienza. Nasce così nell’aprile del 2010 l’associazione Agevolando con l’obiettivo di promuovere il benessere e la partecipazione attiva di ragazzi e ragazze che crescono in comunità, affido o casa-famiglia. In particolare Agevolando si occupa di accompagnare i ragazzi in quel delicato momento di passaggio che corrisponde al compimento della maggiore età: quando cresci “fuori famiglia” a 18 anni e un giorno, infatti, tutto cambia e devi spesso diventare adulto troppo in fretta, senza la possibilità di contare più su un aiuto e su tutti i tuoi punti di riferimento.
Agevolando si occupa di ragazzi, in che modo?
Il valore fondamentale a cui Agevolando si ispira è l’attivazione e partecipazione in prima persona dei ragazzi stessi. Da un lato realizziamo progetti che offrono opportunità lavorative, abitative e relazionali per i ragazzi. Li sosteniamo e incoraggiamo nello studio, li aiutiamo nell’espletare pratiche burocratiche come per esempio, (per i ragazzi stranieri) il rinnovo dei documenti, favoriamo la nascita di relazioni di prossimità significative, promuoviamo l’empowerment personale e l’auto mutuo aiuto. Inoltre abbiamo dato vita a progetti di advocacy per agire sui contesti normativi e politici e abbiamo creato la prima rete in Italia di ragazzi cresciuti “fuori famiglia”: il Care leavers network. Attraverso questa rete, coordinata da Diletta Mauri, creiamo momenti di aggregazione e confronto ma soprattutto invitiamo i ragazzi a proporre suggerimenti e idee per orientare le politiche e migliorare i percorsi di tutela e le prassi legate all’accoglienza in comunità e all’uscita. Come spiega Matteo, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto: “Vogliamo parlare della nostra esperienza e ricavarci qualcosa di costruttivo per rendere migliore il percorso e la fine del percorso dei ragazzi che come noi vivono in comunità o che ci andranno a vivere in futuro”.
Dopo avervi conosciuto abbiamo capito che ci mettete tanto cuore nelle attività che fate; quanto ti affezioni ai ragazzi, cosa ti danno emozionalmente?
Il nostro ruolo è un po’diverso da quello degli educatori in comunità o degli altri professionisti della relazione d’aiuto. Ci permette di essere più liberi, perché affianchiamo i ragazzi in una relazione più paritetica, in un contesto meno istituzionale. Questo ovviamente non significa abdicare al nostro ruolo di adulti e alla nostra responsabilità educativa. Nascono così relazioni profondamente intense, arricchenti, vere. Personalmente ogni giorno imparo qualcosa da ognuno dei ragazzi e delle ragazze che incontro. In loro ho trovato un’umanità dolorosa e al tempo stesso potente. Con loro ho imparato che chiedere aiuto è un diritto e un valore e non significa essere fragili, che non dobbiamo essere “supereroi” ma persone autentiche, che far sentire la propria voce è importante, che la famiglia non è data solo dai legami di sangue, che il futuro non è un libro già scritto ma che ogni finale può essere capovolto perché anche tra l’asfalto possono nascere fiori. E, soprattutto, che la storia di ciascuno è preziosa, da proteggere. E considero un privilegio poter custodire le storie che mi consegnano e affiancarli anche solo per un po’nella personale e complicata avventura di diventare grandi. Credo che, in fondo, il nostro compito sia proprio questo: non offrire risposte o soluzioni definitive, ma accompagnarli in un volo.
Noi di Kayrós siamo molto orgogliosi di essere amici di Agevolando che, invitandoci all’AgevolanDay 2018, ci ha permesso di conoscere un’altra bella realtà quella del Villaggio SOS di Saronno anch’essa impegnata totalmente con e verso i giovani.
Non ci resta che dire “arrivederci all’AgevolanDay 2019”.